COLLABORAZIONI EDITORIALI E GHOSTWRITING

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COLLABORAZIONE CON LO SCRITTORE RODOLFO BALDASSARRI https://www.recensionilibri.org/2018/02/intervista-a-rodolfo-baldassarri-autore-de-come-le-onde.html, AUTORE DE “IN RIVA AL MARE”, – PREFAZIONE DI FEDERICA FARINI:

http://www.ibs.it/code/9788866182481/baldassarri-rodolfo/riva-mare.html

“Chi ama profondamente non invecchia mai; potrà morire di vecchiaia, ma morrà giovane.” (Oscar Wilde)

Quante volte mi sono seduta in riva al mare, su di una spiaggia. Quel mare cristallino ha saputo regalarmi conforto, quiete e tranquillità, ma al tempo stesso mi ha sempre ricordato dei suoi abissi sconfinati, dei quali non si riesce a scorgere il fondo, proprio come le voragini del cuore umano, che a volte vaga irrequieto come quel famoso Faust, di Johann W. Goethe, nel suo inarrestabile desiderio di carpire e fare sua per sempre quella felicità che agli esseri umani è spesso solo dato di vivere dentro a pochi e passeggeri attimi. Talvolta un cuore di donna può celarsi dentro a quello di un uomo, proprio come il tuorlo dell’uovo vive in sospensione nel suo albume, protettivo e conservante. Maschile e femminile possono coesistere congiunti, intensa concentrazione di energia vitale, facce della medesima medaglia, polarità che a volte si sfiorano ma non si mischiano, si completano in maniera sofferta, non potendo fare a meno l’una dell’altra, nel contrasto tra una sensibilità profondamente delicata, romantica, sognatrice e un impeto dirompente, struggente, indomabile, in perenne lotta con il mondo. Ogni storia d’amore disperato mi riporta sempre alla mia adolescenza. A quel sentimento totale e immenso, chiamato innamoramento, in arte sogno, che cozza contro la realtà e si rompe in mille pezzi come le schegge di uno specchio in frantumi. La magia del primo amore è la nostra ignoranza nel credere che possa durare per sempre, ci ricorda Benjamin Disraeli, ma la certezza è quella che porteremo per sempre nel cuore quell’effimero frammento di eterno, anche quando la disperazione e la rabbia trasformano in uguale misura l’amore in odio, proprio perché le passioni sconfinate diventano ingestibili per noi umani, perché troppo intense e incontenibili per il nostro imperfetto e fallace cuore. Ma la dissoluzione e l’abbandono all’inquietudine non saranno a loro volta destinate a durare in eterno, perché la vita non è sempre e solo un brivido che vola via. Se l’amore non torna, forse non era vero amore. Ma se esso torna, potremmo sentirci felici come in riva al mare, sospesi ma pur sempre liberi di sognare una nuova opportunità, quella di poter provare ancora a rendere eterna un’emozione e regalarci la speranza che quel sentimento “divenga” e si trasformi. Proprio come per quel Faust, che alla fine trovava la sua redenzione. Perché l’amore è un viaggio che non finisce mai. Federica Farini.

PRESENTAZIONE ROMANZO “IN RIVA AL MARE”, RODOLFO BALDASSARRI, ROMA, CAFFE’ LETTERARIO – 28 MARZO 2011, CON LA PARTECIPAZIONE DELLA GIORNALISTA RAI CRISTINA GUERRA E DELLO PSICHIATRA EDOARDO FERRI. FEDERICA FARINI OSPITE PER LA REDAZIONE DELLA PREFAZIONE DEL ROMANZO DI RODOLFO BALDASSARRI.

Che cosa hanno in comune la Tosca di Puccini, Van Gogh e Caravaggio? Una bellissima ed eterea violinista che suona dal vivo? Cristina Guerra, giornalista Rai, lo scrittore Roberto Gervaso, il professor Eduardo Ferri, esperto studioso della psiche umana, Rodolfo Baldassarri, piccolo principe che vaga in riva al mare alla ricerca del tempo perduto e Federica Farini, che ha dedicato a Rodolfo Baldassarri la prefazione del suo romanzo d’amore “In riva al mare”? Il mistero verrà svelato sabato 26 marzo 2011 alle ore 18:30 Presso il Caffé Letterario di Via Ostiense, 95 – ROMA. Ci siederemo anche noi in riva al mare, alla ricerca del tempo perduto. Si può rischiare tutto quello che si possiede, come la vita stessa? Questo è il rompicapo di Valerio, affascinante protagonista de “In riva al mare.” E proprio tra le sue onde, nelle strade e piazze di una Roma da sogno, Valerio scopre l’amore. Struggente,devastante, totale. Nell´illusione di poter rendere eterno e perfetto questo sentimento, il protagonista si scontrerà con la durezza della realtà e con l’egoismo degli uomini, perdendo pezzo dopo pezzo quello stesso amore che lo teneva in vita per la sua amata. Soltanto ripercorrendo a ritroso il labirinto della sua vita,Valerio riuscirà a ritrovare l´amore smarrito, racchiuso per sempre nelle profondità del suo cuore. L’incessante lotta manichea tra bene e male, la ricerca dell’amore assoluto e la bellezza fine a se stessa fanno di questo romanzo una storia di pura emozione.

E sulle rive del mare… In  Luglio 2012, presso il Golf Club Mare di Roma, Via Enna 30,  00040 Ardea, Roma – http://www.golfmarediroma.it/ prende il via il progetto di collaborazione verso…”Infinito”, il secondo intenso romanzo di Rodolfo Baldassarri. FEDERICA FARINI, autrice del romanzo “Anche l’amore qualche volta sbaglia strada”, Neftasia editore, in collegamento come ospite in occasione della cerimonia ufficiale della Premiazione II Edizione Premio Airone (Narrativa, Poesia e Saggistica), città di Ardea-Mare di Roma.“Si voltò verso il mare,in direzione della linea dell’orizzonte, dove la brillantezza della luce era più forte. Era proprio l’orizzonte,distacco tra mare e cielo.”. (Da Anche l’amore qualche volta sbaglia strada, Neftasia editore, Federica Farini). L’evento è organizzato, con il contributo della Provincia di Roma  http://www.golfpeople.eu/?p=37125, http://www.pittorica.org/public/comunicati-stampa/premio-airone-narrativa-poesia-e-saggistica-2a-edizione-roma-5374.asp,  http://www.marediroma.it/evento.php?ID=00143.

Comunicato stampa: Federica Farini e Rodolfo Baldassarri, la scrittura che si fonde sulle note di un “Infinito” racconto di emozioni Ardea, 14 luglio 2012: seconda Edizione del Premio di Narrativa, Poesia e Saggistica “L’Airone d’oro”; un inno alla letteratura e all’amore per la Cultura. A fare gli onori di casa lo scrittore nettunese Rodolfo Baldassarri, autore del romanzo “In riva al mare” (3500 copie vendute e tradotto in diverse lingue), arrichito dalla prefazione realizzata dalla scrittrice milanese Federica Farini, la quale, in occasione della manifestazione, ha collaborato come membro della giuria. 43 gli elaborati in concorso, suddivisi per categorie:  Narrativa a tema libero (prima classificata Silvia Matricardi), Narrativa con tema il mare (prima classificata Francesca Tartaglia), Saggistica (premio speciale ad Alice Trastulli con A Tor San Lorenzo),  Poesia a tema libero (prime classificate ex aequo Daniela Taliana e Mary Potenza). Le opere vincitrici, raccolte e pubblicate in un’antologia sia ebook che cartacea, saranno presto disponibili anche online su www.informareonline.it. Alla Cerimonia di premiazione e per la giuria votante hanno partecipato: Il prof. Eduardo Ferri, la giornalista RAI Cristina Guerra, il Pres. del Consorzio Mare di Roma Daniele Occhiodoro, la scultrice Maria Camboni, lo scrittore Rodolfo Baldassarri, l’attrice Carmen Morello, la scrittrice Federica Farini, l’On. Antonio Calicchia, l’On. Bruno Astorre, il Sindaco di Ardea, l’Assessore alla Cultura del Comune di Ardea, editore Antonietta Meringola. E proprio dal litorale di Ardea, ricco di poesia, suggestioni e colori, che respira il suo primo alito di vita la nuova collaborazione tra Rodolfo Baldassarri e Federica Farini, in occasione del secondo romanzo dello scrittore nettunese, che riserverà ancora una volta pagine ricche di vibrante sentimento, anche attraverso una nuova prefazione della scrittrice milanese Federica Farini. E come il romanzo di quest’ultima ci suggerisce, anche l’amore viaggia attraverso infiniti tragitti sulle ali del destino, per approdare a quella brezza marina, così colorata di amore, di cui ci parlano anche la poetessa  Gioia Molinari, ne “Il Mare”, e Francesca Tartaglia con il suo racconto: “La sirena di tutti i mari.” “Mi diressi verso la spiaggia e mi abbandonai a quel mare invitante, primordiale, nell’ovattato silenzio racchiuso sotto la superficie dell’acqua. Osservavo il litorale riempirsi. La distesa sabbiosa era costellata di palme, le quali somigliavano a figure di donne, nella loro bellezza slanciata, longilinea, vestite di verde. Mi regalavano un senso di pace e di abbandono. Rassicuranti, a differenza della mia esistenza, che era cambiata di più in quei pochi giorni che in interi anni.” Dal romanzo di Federica Farini, “Anche l’amore qualche volta sbaglia strada”, Neftasia Editore. E proprio sulle onde del cuore e dell’amicizia, che lega lo scrittore a Federica Farini, le pagine di Rodolfo Baldassarri sbocciano in una storia ricca di… “Infinito”, dove nulla si crea, nè si distrugge, bensì diviene e si trasforma sempre. Da settembre 2012, l’emozionante seguito de “In riva al mare” sarà disponibile in libreria. Riuscirà finalmente Valerio a coronare il suo sogno d’amore? La crociata degli scomunicati, lo stupor Mundi, l’imperatore Federico II di Svevia. Roberto di Prata e Selene. Una maledizione, un amore che vince il tempo e lo spazio. Solo l’amore, infinito come il mare, riuscirà a sconfiggere il male. Le storie di Laura, Katrin e Viola si intrecciano: unico comun denominatore, il mare. Un viaggio che cambierà la sua vita e non solo la sua…”  RASSEGNA STAMPA http://www.politicamentecorretto.com/index.php?news=5119 - http://www.golfpeople.eu/?p=37873 - http://www.pittorica.org/public/comunicati-stampa/premio-l-airone-d-oro-seconda-edizione-ardea-5483.asp - RASSEGNA STAMPA: IL MESSAGGERO, 14 LUGLIO 2012

 

Il viaggio più lungo e intenso della nostra esistenza? Quello attraverso le smerigliate emozioni che l’amore sa regalare, fatto di giorni luminosi ma anche di baie dove il grigio delle nuvole cariche di pioggia si scontra con il blu profondo della superficie del mare.
Giorni: quelli del protagonista Valerio, che in questo travolgente romanzo ci regala quella sensazione di “essere umani”, così diversi nelle nostre singolarità, eppure così universalmente simili e uniti nel cammino di ricerca verso la nostra anima gemella.
Valerio si specchia e scopre se stesso attraverso i personaggi del libro, ma soprattutto grazie alle donne della sua storia che, tamburellante e mai noiosa, apre il cuore del lettore con una chiave magica, entrando con enfasi nei nostri sentimenti, tanto personali quanto condivisi: passioni travolgenti che infiammano nel difficile tentativo di poterle controllare, delusioni e cadute verso quel fondo dal quale magicamente e incredibilmente ad un certo punto si può solo che risalire. Ed è proprio questo il momento in cui la disperazione lascia spazio alla fiducia e alla speranza.
Il tempo della felicità ri-fiorisce come un bocciolo al sole, forte del passato che lo ha condotto fino al punto in cui il protagonista si ritrova, così perfetto negli ingranaggi del destino e dell’universo, proteso verso un futuro che è poi “l’adesso” del qui ed ora.
Un romanzo che profuma anche di immagini, sapori e suggestioni del passato, legati ai ricordi di famiglia di Valerio, nelle tradizioni dei nonni e bisnonni, scenari di vita domestica, lavorativa e agreste che appartengono al nostro Novecento italiano, fatto di ricchezza, calore e unicità, un patrimonio dell’anima e della memoria che non può ne’ deve essere dimenticato dalla moderna tecnologia e dal progresso: è infatti dalle radici dell’albero (e metaforicamente delle nostre origini personali e collettive) che parte la linfa vitale per nutrire e rendere rigogliose le fronde.
Attraverso i palpiti, le lacrime, i sorrisi e le avventure di Valerio ricordiamo anche noi lettori una lezione universale: l’amore rende migliori gli anni delle nostre vite e diviene, proprio come il tempo – passato, presente e futuro – in una dimensione sempre diversa eppure uguale a se’: l’infinito.
Al mio amico, “fratello”, collega e scrittore Rodolfo Baldassarri, autore del romanzo “I migliori anni della nostra vita”. AGOSTO 2021

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FEDERICA FARINI HA COLLABORATO DALL’ANNO 2010 ALL’ANNO 2021 COME REDATTRICE E REPORTER PER CENTRO TOSCANO EDIZIONI – REALITY MAGAZINE http://www.ctedizioni.it/reality_italiano.php RIVISTA CARTACEA SU ABBONAMENTO. AI PRIMI EDITORIALI DEDICATI A “GUSTO”, “AMICI ANIMALI” E “ASTRI”, SI SONO AGGIUNTI I PEZZI DEDICATI AD ARTE, FIERE, MODA, CULTURA.

A NOVEMBRE 2021 CENTRO TOSCANO EDIZIONI COMUNICA LA CHIUSURA DELLA SOCIETA’.

GRAZIE PER QUESTI ANNI STUPENDI INSIEME E ALLA DIRETTRICE, MARGHERITA CASAZZA.

 

CHI SCRIVE, NON MUORE MAI.

 

 

SALONE DEL MOBILE 2021: I 60 ANNI DELL’EVENTO MILANESE, TRA I Più AMATI DEL CAPOLUOGO LOMBARDO E DEL PANORAMA ITALIANO, IN UNA PIACEVOLE SCIA AL PROFUMO DI RIPRESA ECONOMICA, COLORI E CREATIVITA’

I sessant’anni del Salone del Mobile di Milano: per la prima edizione della fiera correva l’anno 1961. Dopo il silenzio dovuto alla pandemia, la kermesse milanese rilancia l’evento con un nuovo nome: il Supersalone, svoltosi a Milano nel mese di settembre 2021, alla presenza inaugurale del Capo dello Stato Mattarella e di numerosi altri politici e ospiti. Guidato dall’architetto Stefano Boeri, il nuovo Salone del Mobile di Milano si rinnova “con il cuore”, icona di una ripresa auspicata e sentita profondamente da tutti i protagonisti: tra le novità, il lancio della piattaforma che consente di esplorare l’esperienza fiera in digitale, visionando i prodotti esposti (tramite QR code) e prenotandoli per un eventuale acquisto. Ricco di talks, aree lounge-food e appuntamenti, il Supersalone vede come protagonisti dei dibattiti e dei temi del futuro abitare il concetto sostenibilità (i materiali degli allestimenti fieristici sono riciclabili e le componenti possono essere smontate e riutilizzate), lo smart working (nell’adattabilità dell’arredamento per ottimizzare ogni ambiente domestico) e il risparmio energetico (con estrema attenzione al cambiamento climatico). Il successo dell’appuntamento ha superato le aspettative, con oltre sessanta mila visitatori per 425 brand espositori: l’importanza della fiera si estende oltre il business, inglobando moda, intrattenimento, industria e cultura. La Triennale riveste il ruolo di hub nel legame tra fiera-manifestazione e città meneghina, ricostruendo la storia delle produzioni culturali del Salone del Mobile di Milano nella mostra degli archivi storici dal 1961 in poi, dove il design diventa il filo rosso dello sviluppo del capoluogo e non solo. Da Enzo Mari a Vico Magistretti, fino a Saul Steinberg, Guillermo Kuitca per Fondation Cartier e Kenji Kawabata con All Things in Nature, le mostre presenti ricche di suggestioni: natura, ceramica e pezzi iconici dell’arredamento italiano che ha fatto storia. Il Fuorisalone ritorna dinamico e versatile su vari canali, con approfondimenti sull’industria dell’arredo e sul design. Gli appuntamenti collaterali fluiscono come l’emblema della ripresa, il “Be Water” (installazione all’interno della storica piscina Cozzi, raffigurante il corpo di una donna distesa e ricoperta dall’acqua, promossa dal Comune di Milano e da Milano Sport in collaborazione con Desigual), maestoso murales (30 metri per 10) a firma Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari, inaugurato dal sindaco Giuseppe Sala. I visitatori vengono traghettati dal Fuorisalone, proprio come l’acqua protagonista dell’opera d’arte, in un mare di esperienze. Le giraffe e bolle dell’Università Statale di Milano, nei cortili e chiostri decorati dalla mostra-evento di Interni “Creative Connections”, si estendono anche all’Orto Botanico di Brera con l’installazione di Carlo Ratti per Eni (enormi bolle trasparenti a simboleggiare la produzione d’ossigeno e consumo di Co2 nel mondo, nella valorizzazione del ruolo di piante e alberi nel benessere ambientale). Il distretto di Brera si veste del “cubismo” di strada con Saucony Originals EricsOne, artista milanese autore del coloratissimo ed ecosostenibile murales ispirato a Shadow 6000, a sottolineare l’importanza del “tornare insieme”, mentre l’area di San Marco si trasforma in un’oasi di verde e design disseminato per il quartiere. Icona del Duomo il gigantesco “Pratone”, versione macro del celebre pezzo ideato nel 1971 da Ceretti, Derossi & Rosso per Gufram, che per il suo cinquantesimo si presenta in versione gonfiabile, permettendo ai visitatori di perdersi al suo interno come in un labirinto. Le zone più decentrate di Milano diventano protagoniste indiscusse, da periferie a luoghi-culto del nuovo concetto di abitare e di tendenze metropolitane: Stazione Centrale con il Mercato Centrale Milano in “Suoni e Forme Metropolitane”, opera visivo-sonora nata dall’incontro tra l’artista e fotografo Maurizio Galimberti (noto per le sue immagini scomposte e ricomposte) e la ricerca sonora di Radio Mercato Centrale, a cura di Alessio Bertallot. Isola Design District riunisce il design nello spazio di coworking di lavoro flessibile di IWG Copernico con Nature’s Whisper (percorso con materiali eco) e propone soluzioni a base di sostenibilità imperante: Stecca 3 (spazi modulari e colorati per giovani famiglie), Fabbrica Sassetti e Gallery. La rivelazione del Salone del Mobile 2021 è certamente lo scenario di Space Caviar e Studio Vedèt, che fa rivivere l’area dell’ex Ospedale Militare di Baggio grazie al contrasto tra le suggestioni oniriche dei tre edifici storici e decadenti e l’arredamento di interni/esterni proposto da più di 50 designer indipendenti, brand innovativi, gallerie e aziende. Il tema “plastica” in RoGUILTLESSPLASTIC viene affrontato da Rossana Orlandi, che la vede protagonista insieme al sindaco Sala al Museo della Scienza e Tecnologia Leonardo Da Vinci, in occasione della visita della Principessa Mary di Danimarca (sostenitrice di riciclo e ecologia) presso il padiglione danese come esempio di economia circolare e dove i fusti di birra diventano pezzi di arredo. Stessi temi anche presso BASE (zona Tortona) con la mostra “We Will Design”. Il concetto di lusso rivisitato fonde presente e futuro e veste gli interni, oggi come mai pregiati, griffati ed elegantissimi, nel segno di nomi illustri: Dior a Palazzo Citterio reinventa le sue Medaillon Chair (emblematiche sedie a medaglione del 1947) su pedane illuminate nel buio da fasci di luce, Palazzo Litta propone il Design Variations di MoscaPartners, reinventando anche il cortile per una ritrovata socialità e Bvlgari al GAM espone e reinterpreta le metamorfosi della sua figura storica, il serpente. Non da meno Simone Guidarelli – che fodera gli ambienti de Il Salotto di Milano in “Walldesign”, a favore della sostenibilità delle materie prime, con la carta da parati eco traspirante in cellulosa e PVC free – Richard Ginori in “Ginori 1735” Off-White c/o Virgil Abloh (con un set a edizione limitata) e il giardino segreto di Visionnaire, nel suggestivo allestimento M2Atelier (insieme ai prodotti della collezione Babylon Rack di Alessandro La Spada) che fonde armonicamente le dimensioni natura/architettura.L’alta tecnologia domina presso Spazio Neven, all’interno della sala Sironi di Palazzo dell’Informazione, con esperienze audio video innovative nella The Wall Experience di Samsung. E per chi è stufo dei ritmi frenetici ecco il “No Curves per Bodyfriend”: spazio alla mindfullness per una nuova concezione di vita da assaporare e non da “consumare” velocemente. Moda e gusto di Salone e Fuori Salone 2021 si incontrano in Signature Kitchen Suite, un giardino inebriato dai profumi di erbe aromatiche e immerso nelle decorazioni/installazioni vegetali (P’arcnouveau), e nel Temporary Bistrot & Restaurant della Famiglia Rana, presso lo show room Nonostante Marras, per godersi il sapore del design dalla colazione, al pranzo, all’aperitivo, alla cena, verso un futuro tutto da inventare.

 

JUNE 2021 – LEONARDO – CLICK ON THE IMAGES TO READ

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MARZO 2021 – MODA UOMO – CLICK ON THE IMAGES TO READ

 

 

 

 

 

 

 

 

DICEMBRE 2020 OROSCOPO 2021 – CLICK ON THE IMAGES TO READ

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SETTEMBRE 2020 MODA  A/I 2020 2021  & MIART – CLICK ON THE IMAGES TO READ

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


MARZO 2020 MODA  UOMO A/I 2020 2021  CLICK ON THE IMAGES TO READ

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SETTEMBRE 2019 – SPECIALE MODA – CLICK ON THE IMAGES TO READ:

 

 

 

 

 

 

 

APRILE 2019 – SPECIALE SALONE DEL MOBILE – CLICK ON THE IMAGES TO READ:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

GENNAIO 2019 – SPECIALE PITTI UOMO - CLICK ON THE IMAGES TO READ:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DICEMBRE 2018 SPECIALE OROSCOPO 2019  – CLICK ON THE IMAGES TO READ:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MARZO 2018 SPECIALE 999 DOMANDE SULL’ABITARE PRESSO TRIENNALE  – CLICK ON THE IMAGES TO READ:

 

 

 

 

 

 

 

 

DICEMBRE 2017 SPECIALE OROSCOPO 2018! – CLICK ON THE IMAGES TO READ:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SETTEMBRE 2017 SPECIALE MODA AUTUNNO INVERNO 2017/2018 – CLICK ON THE IMAGES TO READ:

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MARZO 2017 SPECIALE GLI AMBULANTI DI FORTE DEI MARMI – CLICK ON THE IMAGES TO READ:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DICEMBRE 2016 SPECIALE MILANO LEONARDO DA VINCI, MOSTRA HORSE & RIDER – CLICK ON THE IMAGES TO READ:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

OROSCOPO 2017:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SETTEMBRE 2016 SPECIALE MILANO MODA INVERNO – CLICK ON THE IMAGES TO READ:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

GIUGNO 2016 SPECIALE MILANO SALONE DEL MOBILE – CLICK ON THE IMAGES TO READ

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

GENNAIO 2016 SPECIALE MILANO FASHION WEEK – CLICK ON THE IMAGES TO READ

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DICEMBRE 2015 SPECIALE MILANO EXPO – CLICK ON THE IMAGES TO READ

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SETTEMBRE 2015 SPECIALE MILANO EXPO – CLICK ON THE IMAGES TO READ

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

GIUGNO 2015 SPECIALE MILANO SALONE DEL MOBILE ABITARE GREEN – CLICK ON THE IMAGES TO READ

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MARZO 2015 SPECIALE MILANO FOOD FESTIVAL – CLICK ON THE IMAGES TO READ

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DICEMBRE 2014 http://issuu.com/ctedizioni/docs/reality_71?e=1168424/7022001@ FEDERICA FARINI RUBRICA ANIMALI E OROSCOPO 2015 – CLICK ON THE IMAGES TO READ

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

OTTOBRE 2014 http://issuu.com/ctedizioni/docs/reality_71?e=1168424/7022001@ FEDERICA FARINI RUBRICA ANIMALI E REPORTAGE LINEAPELLE MILANO – CLICK ON THE IMAGES TO READ

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LUGLIO 2014 http://issuu.com/ctedizioni/docs/reality_72issue @ FEDERICA FARINI RUBRICA GUSTO  - CLICK ON THE IMAGES TO READ

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MARZO 2014 http://www.ctedizioni.it/reality_nuovo_numero_italiano.php @ FEDERICA FARINI RUBRICA GUSTO  - CLICK ON THE IMAGES TO READ

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

GENNAIO 2014 http://www.ctedizioni.it/reality_nuovo_numero_italiano.php @ FEDERICA FARINI RUBRICA AMICI ANIMALI  - CLICK ON THE IMAGES TO READ

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

OTTOBRE 2013 http://www.ctedizioni.it/reality_nuovo_numero_italiano.php @ FEDERICA FARINI RUBRICA AMICI ANIMALI E RUBRICA GUSTO !  - CLICK ON THE IMAGES TO READ

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LUGLIO 2013 http://www.ctedizioni.it/reality_nuovo_numero_italiano.php @ FEDERICA FARINI RUBRICA AMICI ANIMALI PAG. 89 - RUBRICA GUSTO PAG 95  - CLICK ON THE IMAGES TO READ

       

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DA APRILE 2013 REALITY è ANCHE ON LINE!  UN TUFFO NELLA TRADIZIONE DELLE CAMPAGNE DI MAREMMA ATTRAVERSO L’INTENSA  STORIA DEL  SEGUGIO MAREMMANO http://www.ctedizioni.it/reality_nuovo_numero_italiano.php

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DA SETTEMBRE 2012 FEDERICA FARINI SEGUE LA NUOVA RUBRICA DI…”GUSTO”: PER PARLARE DI CUCINA CON FANTASIA. ARTE, SAPORI E COLORI ATTRAVERSO IL MONDO VARIEGATO DELLE RICETTE TIPICHE ITALIANE


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

GLAMOUR AL PROFUMO DI CAVALLERIA

 

MEDITERRANEO… MON BIJOU – Il gioiello contemporaneo in mostra a Livorno ci regala le suggestioni del Mare Nostrum attraverso i suoi colori, profumi, miti , storia e tradizioni. Mediterraneo. Incontri e Orizzonti: quando arte e natura si fondono insieme in un’affascinante ispirazione

Sull’onda del trascorso successo della mostra Natura e Artificio. Il gioiello interpreta il fiore, il fiore interpreta il gioiello, la Provincia di Livorno, in collaborazione con il Garden Club ed il Gruppo Toscano dell’A.G.C. (Associazione Gioiello Contemporaneo), hanno rilanciato dal 12 al 19 aprile 2011 una nuova esposizione internazionale di gioielli contemporanei, intitolata Mediterraneo. Incontri e Orizzonti, curata ed organizzata da Corrado De Meo, designer del gioiello e membro del suddetto A.G.C.. Luogo dell’evento la Sala delle Mostre Temporanee del Museo di Storia Naturale di Livorno ed in lizza per il premio di mille euro ben tredici nazioni, tra cui Italia, Singapore, Russia. Sessanta gli artisti, fino ai trentacinque anni di età, tra designers, orafi e studenti del settore del gioiello contemporaneo. Concept della mostra il “Mare Nostrum”, da sempre crocevia di contaminazioni tra differenti culture, tradizioni, idee e linguaggi che esprimono la ricchezza delle civiltà che vi appartengono, in nome di quel “centro” di significati economici, politici e culturali che oggi più che mai vince attraverso il dialogo e la mediazione dei contrasti, traducendosi in bacino di crescita per la società contemporanea. Agli artisti è stato chiesto di esprimere il “pensiero mediterraneo” nei i suoi colori, profumi, miti, storia e tradizioni, attraverso le loro distinte identità, in espressioni di reinterpretazione del concept, che si trasformassero in “ponte” su quelle variegate diversità, le quali da sempre costituiscono una fonte di inesauribile ricchezza tipica della cultura mediterranea. Ad impreziosire la mostra il Garden Club ha proposto inoltre una rilettura in chiave botanica dei gioielli esposti, nelle composizioni di arte floreale dell’Orto Botanico: suggestivo l’impatto estetico, in perfetta armonia con la natura e arricchito anche da una selezione di foto di Virgilio Catarsi sui particolari delle livree di alcuni pesci del Mediterraneo. Bianca Cappello, storica del gioiello contemporaneo, ha omaggiato l’evento della sua critica attraverso il contributo nella pubblicazione del catalogo della mostra. Le osservazioni sottolineano come il gioiello contemporaneo sia al giorno d’oggi spesso volutamente in contrasto con le millenarie tradizioni orafe della vasta area geografica mediterranea, evidenziando il divario tra un Nord Europa attivo nella sperimentazione artistica e nel design e un’Africa settentrionale poco consapevole, forbice che spesso si deve alla mancanza di sostegni per la ricerca e alla chiusura delle realtà politiche, economiche, storiche e culturali (Egitto e Turchia), alla scarsa presenza sul territorio di scuole adeguate (Croazia e Slovenia), alla manipolazione del gusto e della moda da parte delle grandi maison del gioiello (Francia). L’anima della mostra si è incarnata in un Mediterraneo percepito come non-luogo, punto di incontro tra innovazioni tecniche e culturali, dotato di una sua identità e forza vitale inesauribile, che si incarna in una espressività di colori, sapori, forme e odori unica, una vera e propria “musica dell’universo (mediterraneo)”.

QUANDO LA CAPRA DIVENTA DESIGN

L’arte contemporanea in mostra a Firenze per il museo temporaneo ARTOUR-O il MUST ci regala una pausa di fantasia. La giocosa ed ironica verve dell’Atelier Alessio Blanco: quando le forme dell’immaginazione si trasformano in design dalle sfumature leggere e spiritose

Se per Jung la psiche è immagine, per immaginare servono… immagini! Le intuizioni creative concordano sulla capacità di pensare per figure,  metafore “visive” (avere un lampo di genio, per esempio) che tradotte in parole si trasformano in narrazioni e storie: il condimento più riuscito di un piatto chiamato pensiero creativo. Esempio di questa frizzante pozione di talenti la tredicesima edizione di ARTOUR-O il MUST, iniziato a Firenze a marzo e conclusasi per alcune esposizioni il 30 giugno 2011, evento internazionale dedicato alle arti contemporanee che convergono “temporaneamente” a Firenze a formare un museo vivo, poliedrico, dinamico, teso a sottolineare i luoghi italiani e non di diffusione dell’arte e della cultura, terreno progettuale attraverso cui gli artisti si sono confrontati in differenti discipline: pittura, fotografia, video, moda, musica, performance e installazioni. Tra i project leaders istituzioni, fondazioni, università, privati e progetti (Accademia di Belle Arti di Brera, Politecnico di Milano-Facoltà di Design e Università di Genova- Facoltà di Architettura). Obiettivo della manifestazione lo scouting a trecentosessanta gradi e l’ideazione di nuove sinergie, favorite da questo fertile humus creativo. Curiosa la partecipazione dell’Atelier Alessio Blanco, dal 2007 punto di incontro di varie menti creative che sfornano prodotti concreti, dissacranti ed ironici integrando arte, design e comunicazione, il quale ha dato prova della sua variegata fantasia con il divertente e anticonformista allestimento della suite del Relais&Chateau Villa La Vedetta,  “travestita” per la sezione esposizione INTERIOR da “Kapra” suite:  una parure interattiva con protagoniste delle capre, piumino double-face e cuscini intercambiabili, che dipinge con spensieratezza e ironia i momenti di intimità, esprimendo le intenzioni e i desideri di chi la vive. Il divertente manuale “Kapra Sutra” si può visionare grazie a speciali “cuscini sfogliabili” che rendono l’icona della capra una storia coinvolgente, la quale invita a vivere la camera da letto alla scoperta di nuove configurazioni. Il concept si trasforma in racconto illustrato per aderire all’iniziativa solidale delle rosa e azzurre capre di Tecla, come piccolo manuale per la liberazione sessuale delle capre, uscite dal loro recinto e libere di pascolare per sperimentare nuove esperienze e linguaggi. Nella sezione ARTOUR-O NEL PARCO (esposizione di sculture e installazioni nella sublime panoramica di Firenze dal giardino della Villa) appare altrettanto originale la rilettura del percorso vita adattato al “Kapra Sutra”, fino ad approdare all’ARTOUR-O A TAVOLA, sezione dedicata ai menù d’artista interpretati dallo chef per il Ristorante Onice di Villa la Vedetta. A rappresentare il rapporto che ogni artista ha con il cibo, la cucina e la tavola, alla domanda “Che cosa ti porteresti su Marte ?” gli artisti hanno abbinato alla loro opera una ricetta del piatto preferito e legato al proprio vissuto. Ecco fare capolino i frollini “Kapra Sutra”, dalle divertenti forme delle simpatiche caprette rosa e azzurre, rese questa volta biscottini di pasta frolla, rigorosamente gusto anice con glassa azzurra per lui e aroma cannella con glassa rosa per lei, per comporre a tavola le posizioni dell’amore. Perché mangiare può diventare un momento ludico ad alto tasso di creatività, con il quale riempire sia la pancia che la mente e vivere… con più spensieratezza, imparando a giocare con la nostra immaginazione! Frollini Kapra Sutra, nutrire corpo e spirito: Ingredienti  (300 g farina,150 g zucchero,150 g burro, 1 uovo e 1 tuorlo, anice polvere e/o essenza, cannella,). Mischiare il burro ancora freddo a dadini con la farina e un pizzico di sale in una ciotola, formare la classica fontana al cui centro versare l’uovo, il tuorlo e lo zucchero: impastare velocemente il tutto fino ad ottenere un impasto compatto, dividerlo in due  e aromatizzare separatamente con l’anice e la cannella. Formare due palle e mettere il tutto a riposare il frigo per un’ora. Stendere la pasta frolla (4 mm), tagliarla con l’apposita formina,  cuocere in forno per 15 minuti a 175°. Per la glassatura (200 g zucchero a velo, 1 albume, colorante rosso, colorante blu): mescolare lo zucchero a velo e l’albume fino ad ottenere una glassa bianca opaca. Dividere in due piattini e colorate separatamente fino ad ottenere un bel rosa e un bell’azzurro. Intingere le kaprette aromatizzate alla cannella nella glassa rosa e le kaprette aromatizzate all’anice nella glassa azzurra e lasciare indurire.

“UNA STAR PER SEMPRE” & IL GENIO DELLO STILE

Cosa hanno in comune GRETA GARBO e SALVATORE FERRAGAMO? Ve lo racconta una mostra dedicata al fascino di una diva eterna. Perchè lo stile è una questione di carattere, non solo di epoche.

 L’incontro tra Greta Garbo e Salvatore Ferragamo ha tutta l’aria di un appuntamento con il destino. Siamo nel 1927, nell’Hollywood Boot Shop di Ferragamo, prima che Salvatore torni in Italia per proseguire l’attività dell’azienda, quando la Garbovarca la soglia della sua boutique affermando di “non avere scarpe” e di “voler camminare”. I suoi sandali in corda hanno i minuti contati: il “calzolaio delle stelle” le fornirà settanta paia di scarpe. Calzature fatte sì per passeggiare, ma anche per completare il suo inconfondibile stile: anticonformista, lineare, maschile ma sexy, che l’ha resa intramontabile icona di fascino. E proprio in occasione del ventennale della morte della Garbo (Stoccolma, 18/9/1905New York, 15/4/1990), la casa di moda Ferragamo le dedica la mostra “Il mistero dello stile”, svoltasi da febbraio ad aprile presso la Triennale di Milano e in corso al museo Ferragamo di Firenze (da maggio a settembre), all’interno di Palazzo Spini Feroni, sede dell’azienda dal 1938. L’esposizione racconta una tra le più enigmatiche star di tutti i tempi in un affascinante percorso fatto di immagini e pezzi del suo guardaroba. Tra gli accessori regna la collezione di scarpe, frutto del colpo di fulmine con Ferragamo. Quasi tutte a tacco basso: mocassini in pelle di capretto, in camoscio lavorato a patchwork, in canguro dai toni scuri – il modello con punta morbida e fibbia è stato disegnato da Ferragamo appositamente per la diva – zeppe basse e allacciate alla caviglia, proprio come il sandalo preferito dalla star, in vitello rosso. Numerosi i cappotti in cashmere, sciancrati e non e i tailleurs in seta e tweed. Dominano modelli Pucci e Givenchy: abiti dalle scollature a v in taffetà e raso, completi casacca-pantaloni e camicie in cotone stampato. Chic la collezione di costumi da bagno in lycra a fantasie floreali e arlecchino. Non mancano gli abiti di scena dei film-mito della Garbo (tra cui il sontuoso modello de “La Regina Cristina”), recuperati dopo la dispersione dei magazzini Metro Goldwin Mayer da musei, istituzioni e collezioni private. Fu il mago-costumista che la MGM le accostò fin dal 1929, Adolph Greenberg, a contribuire anche sulla scena a sottolineare l’inconfondibile gusto semplice e spontaneo, proprio di Greta, nata da modesta famiglia svedese e scoperta dal cinema prima ancora che lei stessa si appassionasse a esso. Oltre che nella mostra la sua idea di femminilità, affine alla nostra contemporaneità, rivive anche nella collezione Ferragamo autunno inverno 2010/2011: shorts, pantaloni e bermuda a vita alta, camicie dai colli sontuosi, foulards animalier elegantemente annodati al collo, trench in camoscio, mini-pull, completi maschili decorati da dettagli glam e giacche lunghe su abiti longuette. Garbo ieri, oggi, domani. Come il suo stile essenziale, che concentrava l’attenzione sullo stupendo volto (protagonista di un’intera sezione della mostra), come ricorda Roland Barthes “viso asessuato, sguardo intenso quasi equivoco ma al tempo stesso fragile, come una creatura divina”. Ritratto angelico e corpo androgino, personalità carismatica, che spinse le fans ad imitarla e a coprirsi invece di svestirsi, così intensa da superare il passaggio epocale dal cinema muto a quello parlato – “Garbo talks!”, “la Garbo parla!” – affermandosi con film indimenticabili come Anna Karenina. Non per nulla Federico Fellini la definì una “fata severa”, capostipite di un ordine religioso chiamato cinema. Per fashion-victims e non. LO SPUNTO GLAM. Da provare: cappotto a vita stretta e scollo a v + sandalo (tacco a spillo e non). Da comprare: biografia-romanzata scritta da Italo Moscati, dal titolo “Greta Garbo. Diventare star per sempre” (Edizione Sabinae), che racconta la donna, l’attrice, la diva. In una parola… Greta Garbo.

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RECENSIONE – SU LORENZO QUADRARO

“Le cose non vanno mai perdute del tutto. Prima o poi ritornano, vengono solo restituite in una forma diversa da prima. Una forma caotica”. 

Possiamo credere che giusto e ingiusto siano solo punti di vista, laddove Male e Bene  mescolano le loro opposte polarità, fino a confonderci sul significato della loro più profonda essenza? Questi e altri quesiti avvolgono la lettura del libro “L’equazione di Cassandra”, di Lorenzo Quadraro, nella formula più misteriosa che agli esseri umani è concesso di sperimentare: la vita. Un carosello che diviene nel ritmo dei personaggi intensi, vibranti ed espressivi: ognuno di essi con la propria storia, pronta ad incrociarsi con quella di un altro o altra, a disegnare scenari densi di suspance alternata ad atmosfere ricche di intelligenti interrogativi esistenziali.

Una lettura piacevole ed inebriante, che accelera gli avvenimenti fino a renderci consapevoli di una delicata riflessione universale: l’essere umano è involontariamente vittima e al tempo stesso carnefice del quotidiano altrui – hic et nunc – unico luogo possibile dove il passato riesce ad imprimere la sua forma, al fine di generare il seme del futuro. Ritmo dove le emozioni si intrecciano nei loro variopinti contrari, fino ad arrivare ad una sola certezza: l’amore è un dono che non si esaurisce mai, semplicemente diviene e si trasforma, proprio come una serie infinita di numeri.

“L’equazione di Cassandra”, Lorenzo Quadraro, Viola Edizioni

Booktrailer @ https://www.youtube.com/watch?v=aqgxpiodU40

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IL TATUAGGIO DELLA COPERTINA DEL ROMANZO “ANCHE L’AMORE QUALCHE VOLTA SBAGLIA STRADA” E’ STATO REALIZZATO DALLA MANO SAPIENTE E DELICATA DI MANUELA BRAGHIERI – BUENA VISTA TATOO MILANO. COME UN’EDERA CHE SVETTA VERSO IL CIELO, COSI’ NOI FALLACI ED IMPERFETTI ESSERI CI APPRESTIAMO A PERCORRERE LA STRADA DEL NOSTRO DESTINO. QUELLA CHE CI PORTERA’ DAL FINITO ALL’INFINITO. http://www.facebook.com/profile.php?id=100002171113185

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LETTERA A GRAZIA, IN MEMORIA DI PATRICK SWAYZE – rubrica (RI)DICIAMOCELO

CIAO PATRICK

Patrick Swayze mi ha sempre portato fortuna. Qualche anno fa ho scritto una lettera al vostro brillante settimanale, che venne pubblicata in un riquadro giallo, nella pagina della posta. Era il mio “lamento” sull’essere maschile, che faceva fatica a comprendere chi e cosa fosse un uomo come Patrick, mia icona maschile per eccellenza – forse per i maschi Swayze poteva essere una marca di profumo? Ero ironica e correva l’anno 2005. Ho appeso la mia lettera sull’armadietto della cucina, orgoglisa che Grazia avesse scelto il mio commento tra molti. Sono passati quattro anni e nella mia vita molte cose sono cambiate. In fatto di uomini però, sono rimasta al punto della mia lettera, intitolata “Uomini, dove siete?” Oggi, 15 settembre 2009, sono a pezzi, perchè Patrick, oltre a saper apparire forte ma anche sensibile (un uomo del segno zodiacale del Leone è sempre un figo!), mi ha insegnato attarverso i suoi personaggi a capire che genere di persona voglio diventare, come lui stesso affermava di Baby. L’ultima volta che ho guardato in tv il film “Dirty Dancing” mi sono emozionata. Come sempre, come le mille volte che già lo avevo visto. Ho scritto un articolo alla fine del film, per un amico che aveva bisogno di idee per una ipotetica nuova rivista e il mio articolo è piaciuto molto. Ho parlato di amicizia. Cosa c’entra l’amicizia con Dirty Dancing e Patrick Swayze? La sera che stavo guardando per l’ennesima volta “Dirty Dancing”, fece capolino dal mio cellulare un sms. Sapevo che anche “lei” stava guardando il film, ne ero certa: io e la mia amica ci ritrovammo a sorridere ed anche ad emozionarci, in primis per la nostra amicizia e secondariamente per la storia d’amore della celebre pellicola, (il fatto che quel belloccio del protagonista potesse innamorarsi di una ragazzina un po’ insignificante, ha fatto sperare intere generazioni di donne che nessun uomo è davvero irraggiungibile!). Quella sera io e la mia amica abbiamo iniziato uno scambio a raffica di sms., comprendendo quanto due amiche potessero ritrovarsi vicine nel desiderare le stesse cose nella vita: nell’aspirare a un “vero” amore, ma anche nel sapere che l’amicizia ci salvava sempre e comunque dagli insuccessi della vita. Grazie Patrick per averci fatto capire che era bello emozionarci ancora per i nostri buoni sentimenti; ci siamo ritrovate unite più che mai e felici di avere costruito il nostro rapporto. Inevitabile ripeterci che eravamo stufe che i ragazzi non sapessero più lottare per averci (e soprattutto che non combattano per non perderci). Le amiche hanno condiviso la frase che il bel Patrick Swayze pronunciava in difesa della sua bella: “nessuno può mettere Baby in un angolo!”  E come ci siamo scoperte stufe di tutti quegli angoli dove fidanzati sbagliati e uomini dagli attributi fiacchi, avevano messo noi, piccole grandi Baby. Ma, anche se da nemmeno uno di quegli angoli nessun figaccione chiamato Swayze ci aveva mai fatte alzare, gioivamo per il fatto che noi amiche ne eravamo comunque uscite vittoriose. Abbiamo ringraziato Dio che Patrick esistesse. Ci siamo emozionate grazie a lui e per le nostre avventure di donne e di amiche, condividendo ideali e necessità e la grande voglia di credere in noi stesse e in quello che sarebbe venuto. Oggi posso dire che Dirty Dancing è e sarà sempre per noi un collante di sentimenti che noi amiche amiamo condividere; questo film rappresenterà sempre per noi, e credo potrebbe rappresentare per tutti, una bellissima speranza. Quella che niente è impossibile, come lo è stato la realizzazione di un amore quasi inattuabile nella storia raccontata nel film. Che bisogna sempre credere in ciò che si fa, e non smettere mai di lottare. Che non si devono mai abbandonare i propri desideri, e che vale la pena di non avere paura delle proprie opinioni. Che solo avendo il coraggio di dire la nostra e combattere per i propri ideali, si può innescare un cambiamento che possa realizzare tutti i nostri sogni. Che si deve gioire delle persone care e degli amici che la vita ci regala.
Grazie Patrick. Grazie di essere esistito per noi ragazze anni ’90 e..Per chi ti saprà amare guardando i tuoi film.
Anche oggi che tutti i media paralvano di te, non ho potuto fare a meno di scrivere qualcosa…
Sono certa che il tuo ricordo mi emozionerà per sempre.

Federica 1977

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ANNO 2009 E 2010: FEDERICA FARINI REDATTRICE PER BUONGIORNO TICINO – LUGANO – PER RUBRICHE MENSILI DI ARTICOLI DI ATTUALITA’ E POSTA DEI LETTORI – CON LA COLLABORAZIONE DEL FUMETTISTA E ILLUSTRATORE Joel Pretot

http://joelpretotmadworks.blogspot.it/2009/10/buongiorno-buongiorno-ticino.html

TRATTI DALLA RUBRICA DI POSTA “IL POST IT”

Cari lettori, ho atteso questo momento con tanta trepidazione, come il bambino che freme quando il genitore promette di portarlo al luna-park, come il cane che non vede l’ora di avventarsi sull’osso che gli è stato appena gettato dal suo padrone! Voglio darvi il benvenuto in quello che sarà il vostro spazio, il vostro angolo, la vostra voce. Mi sento a dir poco scalpitante all’idea di ricevere non solo le vostre lettere, ma anche le vostre e-mails (benedetto sia il ventunesimo secolo!) e quelli che io amo definire “post-it”: mini riflessioni e pensieri “flash”, che espongano le vostre idee sinteticamente, in poche manciate di frasi, per comunicare in maniera “coincisa ma incisiva”. Sarà mio compito, in questo nostro primo incontro, lanciare un tema sul quale aspetterò i vostri interventi, ma sarete voi, di volta in volta, a scrivermi proponendo argomenti sempre differenti, che daranno vita ai dibattiti. Lasceremo spazio a tutti, insomma: a chi preferisce l’epistola come mezzo di comunicazione, come il buon antico Jacopo Ortis, a chi si sente balenare in testa un’idea che vuole buttare giù senza troppo dilungarsi come avviene in una lettera, a chi sempre e comunque abbia voglia di dire la sua. Oltre a scegliere ogni volta il tema più interessante tra le vostre proposte, dovrò, per ragioni di spazio, estrapolare di ciascun intervento solo le parti più interessanti e coinvolgenti. Inseriremo ogni mese non solo una, ma più lettere, e-mails e post it. Mi piace pensare che attraverso lo scambio delle nostre “scritture” sia possibile trovare degli amici, e che dei lettori possano considerare me tale. Mi affascina credere che i nostri cammini si possano intersecare grazie ad una rivista. Le vie del signore potrebbero davvero diventare infinite, perché, in fondo, anche io mi ritrovo a scrivere su questa pagina grazie ad una storia di amicizia…. FEDERICA.

Accidenti Fede, (permettimi di darti del TU visto che si parla d’amicizia), lo sai che le tue considerazioni mi hanno fatto vedere Dirty Dancing da un nuovo punto di vista; quello femminile. Eh già… “Ti sarai accorta che io sono un ometto” (come canta Elio e le storie tese) e ho sempre trovato quella storia “una cavolata pazzesca” (Come diceva più o meno il ragionier U.Fantozzi a proposito della Corazzata Potemkin)… Ma ora tutto è diverso. Il mio sbaglio erano i ruoli. Ovviamente io mi identificavo nel ruolo del bello (perdona la mia vanità, sarà l’ascendente Leone) e non capivo perché gli piacesse Baby e non la sorella che, perdona, ma era un bel pezzo di…. Ecco il punto; quel Film è una metafora che ci insegna che niente è irraggiungibile (anche se per raggiungere me bisogna sudare di più di un balletto – scusa, ancora l’ascendente), ci insegna che con l’impegno puoi raggiungere qualsiasi risultato, ci insegna che tutti siamo stati un brutto anatroccolo ma che c’è qualcuno che ci può vedere come meravigliosi cigni. E insegna a me che ho accanto persone per cui non è importante cosa sono, cigno o anatroccolo, ma che mi vogliono bene in ogni caso io chiamo quelle persone Amici, in qualsiasi forma si presentino. Zackio

Carissimo Zackio,
mi fa piacere che il tuo ascendente Leone ti illumini così immensamente di immenso (NDR: sia io che il mio eterno amore Patrick Swayze siamo felinamente Leoni, non potevo non scrivertelo, non sarebbe stato leonino da parte mia). Detto questo, non posso che rimanere piacevolmente sorpresa dal tuo frizzante, perspicace e soprattutto maschile intervento. Perché non avevo mai pensato al fatto che i miei amici e le mie amiche sono per me alla fine della fiera tutti “cigni”, per la luce che essi emanano davanti ai miei occhi. E, anche se tra di loro potrei forse trovare qualche anatroccolo (non me ne vogliano), io li amo anche per questo motivo. Non potrei stare senza i miei cigni e i miei anatroccoli, perché ciò che conta non è appartenere ad una specie, ma sapere apprezzare e cogliere il meglio anche da tutte le altre che ci stanno intorno. E , certamente, è proprio perché siamo stati tutti dei brutti anatroccoli che oggi riusciamo ad apparire agli occhi del mondo dei cigni ancora più belli. FEDERICA

Cara Federica, è un piacere scrivere alla tua rubrica, specialmente quando si parla di un tema a me tanto caro, l’amicizia. Sai, io sono figlia unica e per me le amiche hanno sempre significato tanto, tutto… Quelle che conservo da anni possono essere considerate mie sorelle, e così le chiama anche la mia mamma! Con le mie due amiche del cuore condivido e discuto tanti di quei pensieri, pareri, sogni, argomenti spinosi e problematiche personali. Di solito c’incontriamo una volta la settimana e tra una leggerezza e l’altra, parliamo approfonditamente di ciò che ci turba o ci emoziona e a nessuna delle tre sfugge una virgola di ciò che l’altra sta esponendo. E’ un piccolo e minuzioso lavorio, che noi amiamo fare e che ci distingue dai “gruppetti di amiche” superficiali e solo apparentemente solidi e traboccanti di complicità, che incontriamo nel nostro viaggio. Toffee

Cara Toffee, mi riempie di piacere avere stima di altre donne e creare con loro una profonda e solida complicità. Anche io chiamo sorelle molte delle mie amiche. Quando ho letto la tua lettera, mi è tornato immediatamente in mente un famoso seppur recente film, che sintetizza l’essenza delle tue parole: “Sex and The City the movie”. Dopo che la protagonista si sposa (per la seconda volta, quella vera NDR), trovo ineguagliabile il momento in cui si tuffa tra braccia delle sue inseparabili amiche-sorelle. Saranno la musica, la loro incontenibile allegria e i loro abiti  perfetti a rendere quel momento tanto speciale? Io dico che tutto ciò è solo una cornice, nella quale quelle e tutte le amiche del mondo si ritrovano a gioire, piangere e, in una sola parola, a vivere. Le amiche si vestono delle loro regole, del loro universo e dei loro irresistibili sorrisi, sanno andare oltre le etichette e “vedere” il bello che è racchiuso in ognuna di quelle persone. E non importa che siano ragazze, donne oppure anziane: il loro legame sarà davvero l’unica griffe che non passerà mai di moda nelle loro esistenze. Grazie di esistere, amiche (comprese le protagoniste del film Sex and the city!). FEDERICA

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COLLABORAZIONE ANNO 2010 CON RIVISTA HYDEPARK – http://www.rivistahydepark.org/

MISCELLANEA — 21 dic ’10 21:32 VESTITI A FESTA ASPETTANDO IL 2011 – Tra un brindisi e l’altro, una fetta di panettone e una di pandoro, il look per le feste la farà da padrona. L’eleganza resterà il diktat per ogni look. Sempre indovinati vestitini maculati o animalier e abiti non troppo lunghi in tinta unita. Perfetti i modelli tunica o tubino, magari in una nuance trendy: cammello, classico intramontabile, passepartout ed evergreen per il clima natalizio i toni del rosso e il nero, per le più grintose e fashion-victim sì al viola o al blu elettrico, di gran voga nelle ultime passerelle. Il vestito scelto sarà valorizzato e impreziosito da gioielli come parure semplici ma d’effetto, orecchini grandi dalle forme anni ’60, collane lunghe e importanti. Imperdibili da abbinare le borse bijoux: clutch-bags modello conchiglia o scrigno, tempestate di strass o applicazioni. Per le scarpe la moda di quest’anno fa impennare le quotazioni di decolletè tacco alto e plateau, magari impreziosite da piume e glitter. Le calze, regine delle sfilate in cui sono tornate alla ribalta, possono dare un tocco di originalità anche al look più sobrio, come un semplice tubino nero, per esempio da abbinare a collant traforate stile lana bucherellata oppure in pizzo, sexy e super-cool, in versione leggings per le più ardite. Il trucco must è sicuramente quello smokey eyes, che grazie alla sua versatilità sa valorizzare al massimo gli occhi. Idea da copiare? Ombretto marrone scuro, chiaro o bronzo in gran quantità, abbinato a labbra neutre per dare maggiore contrasto. Eccellente per salutare l’anno che se ne va la versione smokey eyes nero e argento con Swarovski! Waiting for… Capodanno! Dress-input da provare: look da copiare per i party dell’ultimo dell’anno – Sexy: Abito o Tunica paillettes + Pelliccia + Stivaletti modello tronchetto (ankle boots) – Trendy-rock: Top o Maximaglia paillettes + Gilet + Leggings + Stivali – Total black: Vestito + Stivali sopra il ginocchio + Trucco smookey eyes… Rigorosamente black addiction!

FEDERICA FARINI, UNA STELLA NELLA SUA FETTA DI CIELO, DI MALKO

Federica è nata a Milano nel 1977. Quel doppio sette dice che le ha sempre portato fortuna. Dopo il liceo linguistico approdò alla Facoltà di Scienze dell’Educazione, approfondendo quindi materie umanistiche come Sociologia e Psicologia. Dal 2002 all’anno 2004 si trasferì alle Isole Baleari. Ora lavora per una banca  straniera e collabora con riviste di attualità, curando con passione alcune rubriche di moda e oroscopo.L’astrologia e la scrittura rappresentano i suoi hobbies, e spera un giorno di essere ricordata per qualcosa che ha scritto. Di se dice: scrivo per vocazione e non solo per passione. Perché i miei pensieri possano trasformarsi in conforto, sorrisi, lacrime… Emozioni da generare come un effetto farfalla in anime a me sconosciute. Giudico il potere della scrittura simile a quello di una pozione magica, capace di collegare e  avvicinare le persone attraverso i sottili grovigli dei sentimenti migliori. Le parole  hanno un cuore grande e possono diventare un messaggio di speranza per chiunque sia in grado di accoglierlo e farlo proprio. L’ironia e l’autoironia sono le caratteristiche che maggiormente la contraddistinguono, e alla domanda enuncia gli aggettivi che ti rappresentano, non ha dubbi nella risposta:  solare, affidabile, estroversa, allegra, sincera, passionale e ardente.Racconta di sé: a volte non sono stata eterea né tantomeno perfetta. Sono caduta e mi sono ferita come tanti, ma sono riuscita a rialzarmi e a ritrovare la strada giusta. Spesso m’immagino come Alice nel paese delle meraviglie, che affronta ogni situazione con curiosità, spontaneità e semplicità.  Nella vita ho sempre pensato che valesse la pena di provare a fare qualcosa piuttosto che rinunciare alla stessa idea di farlo. Se non si tenta, non si potrà nemmeno mai sapere come andrà a finire… Credo che niente sia realmente impossibile: è solo quando si arriva a pensare che nulla andrà bene che ci si chiude la via, perché è proprio sul nichilismo che il male si adagia e si diffonde. La Storia Infinita è il mio film guida. Metafora dell’essere umano come figura del guerriero-bambino Atreyu, eroe inconsapevole della sua immensa forza chiamata coraggio. Audacia di lottare contro mostri e calamità; energia in grado di vincere i propri limiti, anche quando sembra impossibile riuscirci. Credo che dopo un dolore, sia dolce anche il momento prima di quella felicità che certamente tornerà a farci compagnia;  una sensazione piacevole che inizia lì, ai margini dove la sofferenza s’accheta, lasciando spazio all’aspettativa del cambiamento. Piccola stella senza cielo, come canta Luciano Ligabue, mi fa ricordare di me…“Tanti ti cercano, spiazzati da una luce senza futuro. Altri si allungano, vorrebbero tenerti nel loro buio. Ti brucerai, piccola stella senza cielo. Ti mostrerai,  ci incanteremo mentre scoppi in volo. Ti scioglierai, dietro a una scia un soffio, un velo. Ti staccherai, perché ti tiene su soltanto un filo, sai”…

RECENSIONI, ANNO 2011 – ANCHE L’AMORE QUALCHE VOLTA SBAGLIA STRADA, ROMANZO DI FEDERICA FARINI
Cosa succede se l’icona della “principessa-graziosa-e-felice” viene traslata nella nostra contemporaneità e depredata dell’amore? Ve lo racconto nel mio romanzo rosa contemporaneo “Anche l’amore qualche volta sbaglia strada”, edito da Neftasia. La storia accattivante e gentilmente profonda è quella di Valentina, metafora di una principessa metropolitana, né eterea né perfetta, che cade nel fango e si sporca, perdendo la rotta del cuore nel momento in cui si ritrova ad entrare a pieni voti nella vita di adulta. Valentina si trasforma in Stella, affermata escort. La sua vita comincia pian piano a sfuggirle di mano, fino a rimetterci completamente l’appoggio e l’affetto della famiglia. La sua nuova strada, fatta di errori e cadute, dettate da scelte d’amore spesso totali e sbagliate, la porta a perdere tutto. Grazie al suo immenso cuore, Valentina riuscirà tuttavia a ritrovare la via della salvezza e della rinascita, come un’attuale Alice nel paese delle meraviglie, affrontando il male e la disperazione attraverso gli occhi spontanei di un’anima altruista e semplice. La redenzione sarà per la protagonista un regalo del fato, proprio quando meno se lo aspetta. Assisteremo alla riconciliazione con la famiglia e alla nascita di un amore vero che,per una serie di motivi, sembra un vero scherzo del destino. Questo romanzo trasmette il messaggio  di una Valentina che può trasformarsi in senso lato anche nell’allegoria dell’essere umano contemporaneo, troppo  spesso vittima di un’esistenza che sale e scende come una marea, dove le cicatrici del cuore sono a volte così profonde da portarlo al totale rifiuto dei sentimenti. “Anche l’amore qualche volta sbaglia strada” ci insegna che ciò che conta per risorgere e rialzarsi da terra è pur sempre la certezza che la speranza e il bene sono valori che non si possono mai annientare e per i quali vale sempre la pena di lottare, proprio come farebbe un guerriero, eroe inconsapevole della sua immensa forza chiamata coraggio, vincendo i propri limiti quando meno sembra possibile riuscirci. Una storia sul destino, sull’amore e sulla riuscita, che può sempre compiersi, anche quando meno la si attende. In un’epoca dove regna l’effimero, la felicità vera,  torna ad essere legata a due valori tradizionali: l’amore e la famiglia.

“Nel viaggio chiamato vita
i sogni possono talvolta
frantumarsi in tanti pezzi.
Ma non è mai troppo tardi.
Avrei cercato il coraggio di ricominciare e di sperare,
senza la paura di non riuscire nel mio intento.
Vivere.
Senza nascondermi dietro l’ombra della banalità.
Imparare a volare libera,
perché io, in fondo, mi ero sempre sentita come una rondine.
É il destino a sorprenderci beffardo quando meno lo aspettiamo,
insegnandoci che nella vita
non si finisce mai
di imparare e di essere felici.”

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